LOTUS
Elan SE
Nella seconda metà degli anni ottanta la Lotus, acquistata dalla General Motors, aveva una gamma che accusava il peso degli anni (tutti i modelli in listino erano evoluzioni di vetture nate 10 anni prima). Occorreva creare un modello di rottura, che recuperasse lo spirito originario del marchio (leggerezza e agilità), proponendo, al tempo stesso, qualcosa di inedito.Elan SE
La più importante novità, ma anche delusione, fu l'adozione della trazione anteriore.
La nuova spyder, che debuttò nel 1989 accanto ai concetti classici della casa (carrozzeria in vetroresina e Kevlar, telaio a trave centrale) proponeva, unica Lotus della storia, la trazione sulle ruote anteriori. A sconcertare ulteriormente gli appassionati del marchio ci pensò la scelta del motore: un 4 cilindri in linea bialbero 16 valvole Isuzu, alimentato a iniezione e dotato di turbocompressore, di 1.588 cm³, che veniva montato in posizione anteriore trasversale e veniva abbinato ad un cambio manuale a 5 rapporti. Grazie ai 167 cavalli a disposizione la nuova Elan (proposta solo con carrozzeria spyder) raggiungeva i 220 km/h e, sebbene il peso non fosse piuma (1.110 kg), grazie alle sospensioni a 4 ruote indipendenti con doppi triangoli e a i 4 freni a disco, era agile e sicura.
Non ebbe il successo che la casa si aspettava e la produzione, per decisione della General Motors, cessò nel 1992, dopo 3.855 esemplari, di cui 1129 con guida a sx, quindi esportate nel resto del mondo.