Ultimamente mi sono trovato a revisionare due kit di pinze AP, che presto verranno montate al posteriore delle rispettive proprietarie Oltre alla revisione ho voluto fare un piccolo "lifting" perchè si sa, anche l'occhio vuole la sua parte!
In breve, ecco le "cavie":
Per prima cosa occorre rimuovere i pistoni e le guarnizioni: per fare questo è sufficiente soffiare con un po' di aria compressa nel circuito idraulico, facendo attenzione di mettere qualche straccio o un po' di cartone all'interno della pinza, perchè altrimenti il pistone fuoriuscendo potrebbe urtare il gemello o la pinza stessa i quali, essendo entrambi di alluminio, si segnerebbero inevitabilmente. Le guarnizioni possono essere rimosse con l'aiuto di uno spillo, ovviamente andranno buttate e sostituite. Il tubicino di bypass può anche essere lasciato, a patto di soffiarlo molto bene al termine delle operazioni che seguiranno. Anche questo, qualora decideste di rimuoverlo, andrebbe sostituito perchè la parte terminale si deforma per fare tenuta una volta serrata, di conseguenza rimontandolo una seconda volta potrebbe non garantire un'accoppiamento perfetto. Uso il condizionale perchè magari comunque stringendo un po' di più non ci sarebbero problemi, ma considerato che parliamo di freni direi che un po' di attenzione in più non guasta.
Una volta disassemblata la pinza, occorre cercare di rimuovere gli smalti e gli ossidi superficiali per via chimica, un qualsiasi sverniciatore andrà bene. Munitevi di guanti isolanti (gli sverniciatori bruciano!) un pennellino e una bacinella nella quale raccogliere i residui.
A seconda della tipologia di smalto potrebbe essere necessario uno sverniciatore più tenace, ma molto dipende anche dal tipo di trattamento che vorrete eseguire: nel mio caso, volendo sabbiare la pinza per riportarla allo stato originale, aveva poco senso accanirsi in questa fase. Come preparazione alla fase successiva, questo risultato era più che sufficiente.
Una volta pronta la pinza può essere sabbiata. Ovviamente non tutti hanno una sabbiatrice in casa ma è anche vero che la si può trovare in moltissime officine, qualcuno disposto a dare una mano ad un appassionato si trova sempre no? Ebbene, questa fase è semplice quanto lunga, perchè comunque occorre insistere un po' soprattutto per rimuovere l'ossido. C'è da dire che, per un risultato ottimale, occorrerebbe trovare una sabbiatrice a grana fine, perchè altrimenti raggiungere alcune zone (come il contorno dei fori o le intercapedini tra pinza e bulloni) diventa problematico se le sabbie sono di misura più grande. Al termine del vostro lavoro, dovreste trovarvi di fronte più o meno due pinze così.
A questo punto avete due possibilità: o rimontate la pinza così com'è, al naturale, oppure potete verniciarla di nuovo. Personalmente ho provato ambedue le strade, devo dire che la soluzione "nature" è quella che preferisco; tuttavia, se decidete di verniciare, vi consiglio di utilizzare un kit a spruzzo per alta temperatura poichè i kit bicomponente a pennello sono veramente ostici da applicare. In questo caso, occorre sigillare tutte le parti che non dovranno (o che non volete) essere verniciate, in particolare la parte interna dove comunque la vernicie avrebbe pochissimo senso. Appendete la pinza in modo da poterla raggiungere un po' ovunque e date una prima mano molto leggera, giusto per depositare un velo su tutta la superficie. A distanza di 10-15 minuti, date una seconda mano più generosa, cercando di raggiungere prima tutte le zone "chiuse" come i fori e solo successivamente le parti piane. In breve dovreste ritrovarvi in questa situazione.
Nonostante la vernice sembri essiccata anche dopo soli 20 minuti, in realtà occorre molto più tempo per un tiraggio completo, soprattutto in considerazione della temperatura esterna. Il mio consiglio è quello di utilizzare un phon industriale per portare in temperatura la pinza: questo aiuterà l'evaporazione del solvente e preverrà la formazione di bolle in futuro. In questa condizione, un'ora sarà sufficiente per avere una pinza quasi perfettamente asciutta.
Una volta rimosso il nastro di protezione, dovreste trovarvi di fronte una pinza così.
Ebbene, è giunta l'ora di rimontare! Per il kit di revisione, io mi sono affidato a quello distribuito da Elise Parts. Ora, va detto che le guarnizioni da sole sarebbero state più che sufficienti ma, considerata la spesa, ho preferito sostituire tutto il sostituibile, pistoni compresi. Il kit in questione è questo.
Kit revisione AP Racing 2 POT
Per il montaggio delle guarnizioni e dei relativi pistoni, occorre munirsi di un po' di grasso di vaselina o di grasso neutro in genere. Una volta ingrassate a dovere occorre rimetterle in posizione: c'è da notare che ogni pistone utilizza una coppia di guarnizioni, una interna più grande (per la tenuta) e una esterna più sottile (come parapolvere); scambiarle è impossibile perchè hanno uno spessore molto diverso. Una volta posizionate fate attenzione che siano ben inserite nella sede, senza pieghe o curve anomale.
Dopo aver montato le guarnizioni è il momento di inserire i pistoni: puliteli bene, ingrassate almeno il diametro esterno, posizionateli in prossimità della sede e, con una pressione costante, "affogateli" fino a farli scomparire.
Arrivati a questo punto si può rimontare tutto il resto; nel caso in cui si sia smontata tutta la pinza (tubo di bypass compreso) può risultare difficile capire se la pinza che abbiamo di fronte è una destra o una sinistra. Ebbene, l'unico indicatore utilie sono i pad "anti-rattle", ovvero quelle due striscioline nere che servono ad evitare il fastidioso "tlack tlack" della pasticca. Queste due strisce vanno sempre in basso, ovvero dalla parte opposta indicata dalla freccia riportata sulla molla di ritegno. In caso di montaggio errato, vi ritroverete con il fianco della pasticca che urta contro queste due strisce e che, di conseguenza, faticherà a scorrere liberamente. Un ultimo consiglio è quello di ingrassare un po' anche i due pin di sostegno, poichè è su questi che le pasticche scorrono quindi più libere sono e meglio è.
Due foto dove potete vedere il montaggio corretto della pinza a lavoro finito. Buon divertimento!
In breve, ecco le "cavie":
Per prima cosa occorre rimuovere i pistoni e le guarnizioni: per fare questo è sufficiente soffiare con un po' di aria compressa nel circuito idraulico, facendo attenzione di mettere qualche straccio o un po' di cartone all'interno della pinza, perchè altrimenti il pistone fuoriuscendo potrebbe urtare il gemello o la pinza stessa i quali, essendo entrambi di alluminio, si segnerebbero inevitabilmente. Le guarnizioni possono essere rimosse con l'aiuto di uno spillo, ovviamente andranno buttate e sostituite. Il tubicino di bypass può anche essere lasciato, a patto di soffiarlo molto bene al termine delle operazioni che seguiranno. Anche questo, qualora decideste di rimuoverlo, andrebbe sostituito perchè la parte terminale si deforma per fare tenuta una volta serrata, di conseguenza rimontandolo una seconda volta potrebbe non garantire un'accoppiamento perfetto. Uso il condizionale perchè magari comunque stringendo un po' di più non ci sarebbero problemi, ma considerato che parliamo di freni direi che un po' di attenzione in più non guasta.
Una volta disassemblata la pinza, occorre cercare di rimuovere gli smalti e gli ossidi superficiali per via chimica, un qualsiasi sverniciatore andrà bene. Munitevi di guanti isolanti (gli sverniciatori bruciano!) un pennellino e una bacinella nella quale raccogliere i residui.
A seconda della tipologia di smalto potrebbe essere necessario uno sverniciatore più tenace, ma molto dipende anche dal tipo di trattamento che vorrete eseguire: nel mio caso, volendo sabbiare la pinza per riportarla allo stato originale, aveva poco senso accanirsi in questa fase. Come preparazione alla fase successiva, questo risultato era più che sufficiente.
Una volta pronta la pinza può essere sabbiata. Ovviamente non tutti hanno una sabbiatrice in casa ma è anche vero che la si può trovare in moltissime officine, qualcuno disposto a dare una mano ad un appassionato si trova sempre no? Ebbene, questa fase è semplice quanto lunga, perchè comunque occorre insistere un po' soprattutto per rimuovere l'ossido. C'è da dire che, per un risultato ottimale, occorrerebbe trovare una sabbiatrice a grana fine, perchè altrimenti raggiungere alcune zone (come il contorno dei fori o le intercapedini tra pinza e bulloni) diventa problematico se le sabbie sono di misura più grande. Al termine del vostro lavoro, dovreste trovarvi di fronte più o meno due pinze così.
A questo punto avete due possibilità: o rimontate la pinza così com'è, al naturale, oppure potete verniciarla di nuovo. Personalmente ho provato ambedue le strade, devo dire che la soluzione "nature" è quella che preferisco; tuttavia, se decidete di verniciare, vi consiglio di utilizzare un kit a spruzzo per alta temperatura poichè i kit bicomponente a pennello sono veramente ostici da applicare. In questo caso, occorre sigillare tutte le parti che non dovranno (o che non volete) essere verniciate, in particolare la parte interna dove comunque la vernicie avrebbe pochissimo senso. Appendete la pinza in modo da poterla raggiungere un po' ovunque e date una prima mano molto leggera, giusto per depositare un velo su tutta la superficie. A distanza di 10-15 minuti, date una seconda mano più generosa, cercando di raggiungere prima tutte le zone "chiuse" come i fori e solo successivamente le parti piane. In breve dovreste ritrovarvi in questa situazione.
Nonostante la vernice sembri essiccata anche dopo soli 20 minuti, in realtà occorre molto più tempo per un tiraggio completo, soprattutto in considerazione della temperatura esterna. Il mio consiglio è quello di utilizzare un phon industriale per portare in temperatura la pinza: questo aiuterà l'evaporazione del solvente e preverrà la formazione di bolle in futuro. In questa condizione, un'ora sarà sufficiente per avere una pinza quasi perfettamente asciutta.
Una volta rimosso il nastro di protezione, dovreste trovarvi di fronte una pinza così.
Ebbene, è giunta l'ora di rimontare! Per il kit di revisione, io mi sono affidato a quello distribuito da Elise Parts. Ora, va detto che le guarnizioni da sole sarebbero state più che sufficienti ma, considerata la spesa, ho preferito sostituire tutto il sostituibile, pistoni compresi. Il kit in questione è questo.
Kit revisione AP Racing 2 POT
Per il montaggio delle guarnizioni e dei relativi pistoni, occorre munirsi di un po' di grasso di vaselina o di grasso neutro in genere. Una volta ingrassate a dovere occorre rimetterle in posizione: c'è da notare che ogni pistone utilizza una coppia di guarnizioni, una interna più grande (per la tenuta) e una esterna più sottile (come parapolvere); scambiarle è impossibile perchè hanno uno spessore molto diverso. Una volta posizionate fate attenzione che siano ben inserite nella sede, senza pieghe o curve anomale.
Dopo aver montato le guarnizioni è il momento di inserire i pistoni: puliteli bene, ingrassate almeno il diametro esterno, posizionateli in prossimità della sede e, con una pressione costante, "affogateli" fino a farli scomparire.
Arrivati a questo punto si può rimontare tutto il resto; nel caso in cui si sia smontata tutta la pinza (tubo di bypass compreso) può risultare difficile capire se la pinza che abbiamo di fronte è una destra o una sinistra. Ebbene, l'unico indicatore utilie sono i pad "anti-rattle", ovvero quelle due striscioline nere che servono ad evitare il fastidioso "tlack tlack" della pasticca. Queste due strisce vanno sempre in basso, ovvero dalla parte opposta indicata dalla freccia riportata sulla molla di ritegno. In caso di montaggio errato, vi ritroverete con il fianco della pasticca che urta contro queste due strisce e che, di conseguenza, faticherà a scorrere liberamente. Un ultimo consiglio è quello di ingrassare un po' anche i due pin di sostegno, poichè è su questi che le pasticche scorrono quindi più libere sono e meglio è.
Due foto dove potete vedere il montaggio corretto della pinza a lavoro finito. Buon divertimento!