Lamborghini sta mettendo la fibra di carbonio all’interno del motore V12
Siamo abituati a vedere scocche, carrozzerie, alberi di trasmissione ma componenti interni del motore ancora no. Lo studio nei laboratori specializzati di Seattle
La fibra di carbonio sta diventando sempre più importante nell’industria automobilistica, ha caratteristiche tali che permette di ridurre notevolmente il peso, ormai obbiettivo fondamentale per i costruttori. Questo materiale composito va utilizzato con certe attenzioni perché ha dei limiti fisici legati ad alcune caratteristiche meccaniche ma può essere combinato in modi diversi per ottenere vantaggi diversi (pensate, per esempio al carbotitanio della Pagani Automobili). Finora abbiamo visto la fibra di carbonio per le scocche (la prima auto stradale ad averla completamente in questo materiale fu la Bugatti EB110), per la carrozzeria, anche per alcuni componenti come il tetto o per gli interni.
FIBRA DI CARBONIO DENTOR IL MOTORE
Dentro il motore, invece, resta una zona ancora quasi inesplorata. Ora, però, Lamborghini sta studiando le bielle in fibra di carbonio. Se ne stanno occupando nell’Advanced Composite Structures Laboratory di Seattle (Washington, USA) e si stima che questi componenti in carbonio peserebbero circa metà di quelli in acciaio, a tutto vantaggio di potenza ed accelerazione. Per realizzarli, però, si utilizzerebbe un metodo completamente diverso, cioè una sorta di forgiatura: fibra di carbonio e la resina utilizzata come matrice verrebbero messi in stampi di acciaio e scaldati sotto pressione, dando vita alla biella in circa tre minuti. Maurizio Reggiani, responsabile dello sviluppo, ha detto che potremmo riuscire a vedere bielle in carbonio sui V12 di produzione entro i prossimi 18 mesi.
Siamo abituati a vedere scocche, carrozzerie, alberi di trasmissione ma componenti interni del motore ancora no. Lo studio nei laboratori specializzati di Seattle
La fibra di carbonio sta diventando sempre più importante nell’industria automobilistica, ha caratteristiche tali che permette di ridurre notevolmente il peso, ormai obbiettivo fondamentale per i costruttori. Questo materiale composito va utilizzato con certe attenzioni perché ha dei limiti fisici legati ad alcune caratteristiche meccaniche ma può essere combinato in modi diversi per ottenere vantaggi diversi (pensate, per esempio al carbotitanio della Pagani Automobili). Finora abbiamo visto la fibra di carbonio per le scocche (la prima auto stradale ad averla completamente in questo materiale fu la Bugatti EB110), per la carrozzeria, anche per alcuni componenti come il tetto o per gli interni.
FIBRA DI CARBONIO DENTOR IL MOTORE
Dentro il motore, invece, resta una zona ancora quasi inesplorata. Ora, però, Lamborghini sta studiando le bielle in fibra di carbonio. Se ne stanno occupando nell’Advanced Composite Structures Laboratory di Seattle (Washington, USA) e si stima che questi componenti in carbonio peserebbero circa metà di quelli in acciaio, a tutto vantaggio di potenza ed accelerazione. Per realizzarli, però, si utilizzerebbe un metodo completamente diverso, cioè una sorta di forgiatura: fibra di carbonio e la resina utilizzata come matrice verrebbero messi in stampi di acciaio e scaldati sotto pressione, dando vita alla biella in circa tre minuti. Maurizio Reggiani, responsabile dello sviluppo, ha detto che potremmo riuscire a vedere bielle in carbonio sui V12 di produzione entro i prossimi 18 mesi.