A livello strutturale ormai l'automotive sta andando verso i tecnopolimeri in sostituzione di acciaio e alluminio. Tutto per una quastione di pesi, costi (su larga scala di produzione) e di conseguenza consumi e prezzo finale.
E fin qui andiamo sul "moderno".
Per altre parti come cruscotti e carrozzeria i metodi per alleggerire un'auto li conisciamo un pò tutti; e voi sopra ne avete citati due ottimi: RTM (che Lotus usa già da un pezzo) e lo SPRINT.
Ci sarebbe anche il metodo RIM (Reaction ijection molding) per parti in poliuretano antiurto, isolante e (per il pellabile) estetico.
Ma qui la leggerezza non sempre corrisponde a riduzione di costo di produzione. Ed alle case automobilistiche questo non piace. Nel tempo che mi fate una portiera in vetroresina o composito che sia, con uno stampo trancia e piega passo passo ho finito 100 pezzi.
Per Lotus che produce 3.000 auto all'anno va bene il composito, che ha investimenti di attrezzature ridotti, ma FIAT che ne produce 1 milone preferisce ancora la lamiera.
In produzione la modernità è accettata solo se ha un costo minore rispetto alla vecchia tecnologia.
Concludo, Andrea, dicendoti che la termoformatura, per certi componenti non garantisce ancora la giusta rigidità e difficilmente passa le prove di omologazione di sicurezza; comunque è una strada che non è acora stata abbandonata. Nell'azienda dove lavoro stiamo provando miscele di Polimeri base + tecnopolimeri stratificati per avere particolari in termoformatura più rigidi e con qualità meccaniche migliori.
Cito una fantastica vettura che tutto questo lo aveva anticipato 40 anni fa: Citroën Méhari.
Peccato che l'idea era supportata da una tecnologia indietro di 40 anni