Le cose stanno più o meno come segue:
Innanzitutto è bene rimembrare che il mitico Team Lotus di F.1 (sede a Norfolk - GB) fondato dal legghendario Colin Chapman chiuse definitivamente i battenti nel 1994.
A maggio 2009 la scuderia inglese di Formula 3 Litespeed presentò domanda d'iscrizione al campionato mondiale F.1 2010 sotto le insegne "Lotus". Essa aveva infatti raggiunto un accordo con David Hunt, fratello del defunto ex campione del mondo James Hunt, all'epoca proprietario del marchio Lotus per la F.1, per l'utilizzo esclusivo in Formula 1 del marchio "Team Lotus", storicamente separato ed indipendente da quello riservato alla produzione di autovetture di serie. Il 12 giugno 2009 la Lotus-Litespeed non venne però inserita nella lista provvisoria emanata dalla FIA in merito alle scuderie ammesse alla stagione 2010. La Lotus Cars, la compagnia madre dell'originale Team Lotus, si era infatti distanziata dall'iniziativa e aveva annunciato che avrebbe fatto ricorso a vie legali qualora fosse state lesa la sua onorabilità con un utilizzo improprio del marchio "Lotus".
Il gruppo Proton, proprietario di Lotus Cars, aveva cercato d'acquisire il marchio "Team Lotus" da Hunt, in quanto interessata alle competizioni, ma tale tentativo non aveva avuto successo.
Nel settembre 2009, si ebbe notizia dell'intervento del governo malese per riportare in F1 il marchio "Lotus" nella stagione 2010 e Il 15 settembre 2009 la FIA annunciò l'ammissione della squadra Lotus F1 Team al campionato 2010. La vettura però non era competitiva.
Il 24 settembre 2010 Tony Fernandes, proprietario del Lotus F1 Team, annunciò di aver raggiunto un accordo per acquisire definitivamente il marchio dello storico team da David Hunt, in modo che il suo team potesse essere rinominato, a partire dal 2011, Team Lotus, come ideale proseguimento della squadra fondata da Colin Chapman.
In seguito però venne ufficializzato che la Lotus Cars, produttrice della auto di serie con lo storico marchio, aveva deciso di sponsorizzare la scuderia ex Renault F1, rinominandola Lotus Renault GP. Ciò portò a un contenzioso legale, fra Fernandes e il gruppo Proton, per il diritto all'utilizzo esclusivo del marchio "Lotus" nel mondiale di Formula 1. La stagione 2011 di F1 vide quindi ai nastri di partenza la singolare presenza di due diversi team "Lotus": il Team Lotus di Fernandes ed il Lotus Renault GP della Lotus Cars.
Il 27 maggio 2011 l'Alta Corte di Londra si espresse in favore di Fernandes (accogliendo soltanto le accuse per la violazione di un accordo di licensing con Lotus Cars), in quanto il tribunale non individuò gli estremi per privare la squadra della denominazione Team Lotus. Il giudice Peter Smith riconobbe comunque alla Lotus Cars il diritto di usare la denominazione "Lotus" nel team Lotus Renault GP, e di poter continuare ad utilizzare la livrea nero-oro. A seguito delle decisioni della Corte, Lotus Cars si disse intenzionata a presentare appello contro la sentenza. Complice questi contenziosi, per alcune gare Fernandes provvide a modificare la denominazione sulle sue vetture in Team Lotus.
Nel giugno 2011 le due parti ritornarono all'Alta Corte al fine di risolvere la diatriba. Il giudice Peter Smith espresse lo scontento per il fatto che Tony Fernandes non avesse fatto menzione dell'acquisto della Caterham Cars durante il primo dibattimento. La Lotus Renault GP è stata autorizzata quindi a correre dal 2012 utilizzando il marchio "Lotus" e successivamente la F1 Commission ha accettato la richiesta del Team Lotus di Fernandes di modificare per la stagione 2012 il proprio nome in Caterham F1 Team, l'altro marchio di proprietà dell'imprenditore. Nel novembre 2011 è stato annunciato l'accordo tra Tony Fernandes e la Lotus Cars, che prevedeva il ritorno alla seconda di tutte le denominazioni legate al marchio "Lotus", compreso il nome "Team Lotus"; la Lotus Renault GP è stata quindi autorizzata a correre dal 2012 col nome "Lotus F.1 Team" (con i piloti titolari Kimi Raikkonen e Romain Grosjean).
Il principale azionista del Lotus F.1 team era (ed è anche oggi) la Genii capital di Gerard Lopez e la sede del team è stata fissata a Enstone (GB) dove sussisteva quella del team Renault. La "Lotus Cars" ha inizialmente fornito una sponsorizzazione economica oltre al proprio know-how, personale specializzato e supporto tecnico.
Successivamente, a causa della crisi finanziaria che ha attanagliato la casa madre, la Genii capital e la Lotus cars sono pervenute ad un accordo in base al quale fino al 2017 sulle vetture del "Lotus F.1 team" venivano mantenuti (ancorchè senza una sponsorizzazione finanziaria) i colori storici e i marchi della casa, in ordine a un reciproco ovvio interesse economico-promozionale.
La Lotus Cars però, come ha detto giustamente Lotus70, continua a partecipare in realtà allo sviluppo della vettura di F.1 fornendo ancora know-how, parti tecnologiche (v. ad es. il volante), consulenza tecnica, personale specializzato. Senza contare che la sede del team è in Inghilterra e non in Francia.
E' notizia di questi giorni l'aumento di capitale del team con l'ingresso della "Quantum", nuovo nome della Infinity Racing per evitare confusioni con la quasi omonima casa automobilistica. La quota della Quantum dovrebbe aggirarsi sul 35% e dovrebbe consentire tra l'altro il pagamento di 18 milioni di euro (25 mln di dollari) di emolumenti arretrati al pilota Kimi Raikkonen.